Archivio Cartaceo

La Fondazione Sella nasce a Biella nel 1980 al fine di ricevere e provvedere “alla conservazione, alla conoscenza e alla valorizzazione delle memorie e del patrimonio morale e creativo della famiglia Sella della Sella di Mosso, ossia dei discendenti di Bartolomeo Cravello Sella vivente verso la fine del XVI secolo“. Ai documenti originariamente costituenti l’Archivio Sella San Gerolamo, che Quintino Sella volle depositati presso il monastero di San Gerolamo, si sono aggiunti successivamente nuovi fondi archivistici donati da persone, aziende o enti, che hanno aumentato in maniera consistente il patrimonio archivistico originario.

Nello Statuto è infatti detto che essa “raccoglie, conserva e valorizza documenti, materiale documentario e pubblicazioni nonché altra documentazione che la Fondazione ritenesse di acquisire per meglio conseguire il proprio scopo“. Al momento l’archivio si sviluppa in circa 2 chilometri di faldoni.

L’archivio della famiglia Sella è un cospicuo insieme di fondi documentari relativi alla famiglia Sella originaria di Mosso di cui un ramo si trasferì a Biella nel 1835 a seguito dell’avvio da parte di Maurizio Sella della sua attività di fabbricazione di panni lana. Qui acquistò dal Santuario d’Oropa l’immobile del filatoio di seta e lanificio e i diritti d’acqua del torrente Cervo per azionare i filatoi meccanici inventati di recente. Spiccano per consistenza e importanza il fondo Quintino Sella (1827-1884), scienziato e statista, tre volte ministro delle Finanze, le carte di suo fratello Giuseppe Venanzio Sella(1823-1876), imprenditore e studioso di chimica, autore del primo trattato di fotografia in Italia. Altrettanto importanti sono le carte del Lanificio Maurizio Sella, con documenti, riferibili alle attività laniere della famiglia, attestati dal 1709 ma sicuramente precedenti ai primi anni Sessanta del secolo XX. La corposa documentazione, caso raro in Italia, è costituita da 130 libri campionari, 1.900 libri di fabbrica, 349 tra mappe, planimetrie e disegni e 2.420 faldoni di documenti.

Tra i fondi acquisiti sono di particolare importanza i 2200 faldoni dell’Associazione dell’Industria Laniera Italiana sede di Biella, tra le prime, se non la prima, associazioni imprenditoriali in Italia. Questo fondo documenta l’attività dell’Associazione a sostegno delle ditte laniere italiane dal 1876 al 1984. I 600 faldoni del fondo della Federazione Sindacale (poi Nazionale) Fascista dell’Industria Laniera, sede di Roma, con carte dal 1926 al 1950. Il fondo Editoriale Laniera Società Anonima (E.L.S.A.), ufficio di Biella, con documenti dal 1934 al 1984, ordinato in 240 faldoni.

Da evidenziare è il fondo Vittorio Sella (1859-1943), figlio di Giuseppe Venanzio, alpinista fotografo di montagna, (estremi cronologici 1868-1943), ordinato in 80 faldoni. Vittorio fu tra i pionieri dell’alpinismo invernale e portò la fotografia  in alta montagna.

Un altro fondo rilevante è di suo fratello Gaudenzio Sella (1860-1934), ingegnere civile,. che fondò nel 1886 in Biella, con il concorso di fratelli e cugini, l’istituto di credito “Gaudenzio Sella & C.i”, dirigendola per 49 anni fino alla morte. Le carte riguardano il periodo compreso tra il 1880 (con documenti del 1711) e il 1933 e sono ordinate in 148 faldoni.

Di rilievo è il fondo Gregorio Sella (1815-1862), dove sono conservate parte delle carte del ramo terzo della Famiglia Sella, in particolare quelle di Pietro Sella (1784-1827) di Giovanni Antonio che nel 1817 introdusse nel Regno di Sardegna dal Belgio i filatoi meccanici di recente invenzione e fondò, in società coi fratelli la ditta Giovanni Giacomo e fratelli Sella* a Croce Mosso (precedentemente le varie fasi di lavorazione della lana venivano effettuate dalle famiglie del posto, su commissione). Altrettanto importanti sono le carte di Gregorio Sella, nipote di Pietro, che divenne unico proprietario e dirigente del lanificio. Fu autore di scritti di chimica, tintoria, tecnologia, economia politica e agronomia. Fu consigliere dal 1838 e poi vicepresidente dal 1853 della Società per l’avanzamento delle Arti, Mestieri e dell’Agricoltura di Biella e provincia. Nel 1856 favorì la fondazione della Compagnia Italo Francese Britannica per l’introduzione in Italia di macchine e strumenti per l’agricoltura. Dal 1849 fu deputato per il collegio di Bioglio al Parlamento Subalpino, ove si adoperò a favore dell’industria, degli industriali e degli operai, lottando per fare adottare dal Governo un’applicazione meno rigorosa dei principi del libero scambio. Sindaco di Croce Mosso fece costruire la strada che collega Mosso S. Maria a Lessona; membro del Consiglio Divisionale di Vercelli, fu sostenitore della costruzione della ferrovia Biella-Santhià. Gli estremi cronologici sono: sec. XVII (con docc. dal 1443 – 1924). Le carte sono ordinate in 150 faldoni.

Assai rilevanti sono inoltre le carte professionali e personali di quattro generazioni di architetti e ingegneri biellesi della famiglia Maggia, dalla fine Settecento alla fine Novecento.

* Il primo stabilimento industriale classico