fondi archivistici
Un fondo archivistico è un complesso di documenti prodotti da una persona, da una famiglia, da una ditta, da un ente, durante lo svolgimento della propria vita o attività. Può contenere pergamene, documenti cartacei e iconografici, fotografiie, libri, oggetti d’uso o artistici e quant’altro. La sua caratteristica precipua è di avere valore documentario della storia e del contesto di riferimento.
La società ACTA viene fondata a Biella nel 1936 e nel 1941 trasferisce la sua sede a Milano. Il fondo conserva i documenti contabili, la corrispondenza, le circolari della Giunta Lane riguardanti la ripartizione degli acquisti di materia prima nel periodo autarchico, durante il regime fascista, e quelle dell’Unione Fascista Commercianti materie prime tessili della provincia di Vercelli.
Archivio Documentario
Estremi cronologici: 1936 – 1944
Consistenza: 14 mazzi
Nel fondo sono conservate le carte relative alle famiglie Andreoni e D’Ovidio, raccolte nelle rispettive serie di riferimento.
La serie Carte Andreoni-D’Ovidio contiene le carte personali inerenti gli studi e la vita professionale di Maria Antonietta (Maretta) Andreoni D’Ovidio (1918-1995). Maria Antonietta si laurea in giurisprudenza nel 1943 con una tesi su Antonio Rosmini e si specializza in lingua e in letteratura inglese, che in seguito insegnerà nelle scuole superiori; collabora inoltre come assistente del professor Borgognone presso la facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino svolgendo, in questo ambito, esercitazioni in lingua inglese per gli studenti.
La serie Carte famiglia D’Ovidio comprende un nucleo di documenti relativi al professor Enrico d’Ovidio, rettore del Politecnico di Torino.
Archivio Documentario
Estremi cronologici: 1872 – 1994
Consistenza: 12 mazzi
Il fondo conserva l’archivio della prima associazione imprenditoriale in Italia, promossa da Alessandro Rossi con il sostegno di Quintino Sella e di Luigi Luzzatti.
Essa viene fondata a Biella il 14 gennaio 1877 e dal 1887 pubblica il periodico “Bollettino della Industria Laniera Italiana”, organo ufficiale dell’Associazione. Nell’età giolittiana si intensifica l’attività a favore dell’industria laniera e l’Associazione riceve l’adesione di numerose ditte.
La prima guerra mondiale costituisce un momento fondamentale per la storia dell’ente: caso unico per le forniture militari, il Governo delega all’Associazione il compito di gestire gli appalti. Successivamente, nel primo dopoguerra, l’industria laniera italiana entra nel novero delle maggiori industrie laniere mondiali e l’Associazione è tra le fondatrici della Federazione Laniera Internazionale.
Sempre nel primo dopoguerra è in embrione una crisi: di fronte alla delicata situazione politica e alle difficoltà economiche, il Consiglio Direttivo è paralizzato dall’indecisione. Gli ostacoli alle vendite sui mercati esteri mettono in pericolo le posizioni conquistate e l’unica proposta fatta da un gruppo di ditte è quella di ridurre i costi apportando tagli alle paghe operaie. Per questo motivo viene fondata nel 1926 la Federazione Sindacale Fascista dell’Industria Laniera. La sua sfera di azione travalica l’ambito sindacale e nel 1934 la riforma corporativa dà alla Federazione la piena rappresentanza del settore. L’Associazione è posta in liquidazione: non viene soppressa grazie a Raimondo Targetti che fa approvare un nuovo statuto sulla base del quale l’Associazione diviene un istituto secondario della Federazione. Nel volgere di pochi anni però la situazione si capovolge a causa della politica autarchica del Governo che decide il contingentamento dell’importazione di lane gregge e l’obbligo di introdurre nei manufatti per il mercato interno almeno il 20% di fibre autarchiche. Lo scoppio della guerra aumenta le preoccupazioni delle ditte circa il loro futuro. Il crollo del regime e l’occupazione tedesca degli impianti industriali dell’Italia del nord aggravano la situazione.
Alla conclusione del conflitto l’Associazione Laniera riprende vigore e opera per la ricostituzione delle scorte di materia prima delle ditte associate.
Negli anni ’50 l’attività dell’Associazione tocca numerosi campi ma, in particolare, affronta il progetto per la nascita del Mercato Comune Europeo. Il consolidamento dei rapporti sovranazionali si rafforza con gli accordi che consentono nel 1961 la costituzione di Interlaine, l’associazione che raggruppa le industrie laniere dei paesi della Comunità.
Verso la fine del secolo il processo di globalizzazione spinge le industrie tessili italiane a raggrupparsi in un’unica associazione e l’Associazione Laniera, la cui sede principale dal 1984 è stata trasferita a Milano, chiude i battenti.
Il fondo è ordinato in 39 serie: Fondazione, Statuto, organi direttivi; Soci e quote sociali; Lettere ricevute; Copialettere; Protocolli della corrispondenza; Circolari; European Recovery Program (E.R.P.); United Relief and Rehabilitation Administrator (U.N.R.R.A.); Organizzazione Eupopea di Cooperazione Economica (O.E.C.E.); Contabilità; Federazione Laniera Internazionale; Legale e fiscale; Forniture militari; Gruppo Tappeti e moquettes; Dogane e tariffe doganali; Mostre, fiere, promozione; Commissione Tecnica; Commissioni varie; Commercio estero; Condizionatura; Lane; C.E.E.- Mercato Comune Europeo; Sede di Roma; Pratiche rilevanti; Federtessile; Comitato Intertessile; Interlaine; International Wool Secretariat; International Wool Study Group; Ente Moda Italiano; Attività editoriale; Personale; Usi e consuetudini; Lavoro e sindacato laniero; Sede di Biella; marchi e brevetti; Istruzione; Fotografica; Varie.
La biblioteca conserva la raccolta completa del Bollettino della Laniera (1887-1984), il suo Supplemento Commerciale Settimanale(1926-1985), che successivamente diventa Notiziario e resta attivo fino al 1996, oltre a numerose altre pubblicazioni a carattere laniero sia italiane che straniere.
Il fondo presenta due importanti sottofondi:
- Editoriale Laniera Società Anonima (E. L. S. A.)
Nel sottofondo sono conservate le carte dal 1934, anno in cui l’Associazione Laniera rende autonoma l’attività editoriale, al 1984.
I documenti sono inerenti all’attività contabile, agli inserzionisti e alla pubblicità.
Una serie raccoglie le bozze e i manoscritti degli articoli e degli studi effettuati dall’E.L.S.A. e una copia delle circa 170 opere di carattere laniero edite nel corso della sua attività.
Le carte sono suddivise nelle seguenti serie: Fondazione, verbali; Bilanci, conti, contabilità; Protocolli della corrispondenza; Lettere ricevute; Registri copialettere; Uffici, personale, collaboratori; Pubblicazioni; Abbonamenti; Rubrica “Offerte e richieste”; Grafici quotazione lane; Inserzionisti e pubblicità; Fatture vendite e pagamenti inserzionisti. Federazione Nazionale dell’Industria Laniera Italiana
Nel primo dopoguerra, l’Associazione dell’Industria Laniera Italiana entra in crisi a causa delle difficili problematiche socio-economiche. Di fronte alla riduzione delle esportazioni, un gruppo di imprenditori decide di ridurre i costi di fabbricazione diminuendo le paghe operaie e nel 1926 fonda la Federazione Sindacale (dal 1934 Nazionale) dell’Industria Laniera Italiana.
In breve tempo essa diventa l’organo rappresentativo di tutto il settore laniero.
La Federazione viene sciolta dal Governo nel 1945.
Nel sottofondo sono conservate le carte dal 1925 al 1945 relative alla stipulazione dei contratti con i sindacati fascisti dell’industria laniera e quelle relative alla gestione della ripartizione sia della materia prima a causa del contingentamento voluto dal governo nel 1934, sia delle forniture militari durante la seconda guerra mondiale.
Le carte sono state ordinate nelle seguenti serie: Statuto, libri verbali, quote sociali; Lettere; Copialettere e protocolli della corrispondenza; Circolari; Pratiche rilevanti; Sindacale; Contingentamento; Forniture militari; Commercio estero; Contabilità; Personale.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1876 – 1993
Consistenza: 3040 mazzi
Il fondo, proveniente dall’ingegnere Giovanni Bertoglio (1900-1979) alla fine degli anni Settanta, conserva il materiale da lui utilizzato per la stesura della Rivista mensile del CAI, di cui fu redattore dal 1953 al 1976.
Bertoglio fu anche presidente della Biblioteca Nazionale del CAI.
Le immagini dei diversi fotografi sono suddivise secondo le regioni geografiche e le catene montuose raffigurate.
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1950 – 1975
Consistenza: 3000 stampe originali
Il fondo conserva una serie di immagini realizzate da Vittorio Besso (1828-1895) che illustrano il territorio italiano da poco unito, dapprima con fotografie riprese nelle regioni dell’antico Regno Sabaudo, Piemonte e Valle d’Aosta, successivamente con paesaggi della Lombardia, della Toscana e del Lazio. Particolarmente importanti sono le serie legate alla Sardegna, una dedicata alle miniere dell’isola e ai nuovi impianti di estrazione del carbone, e l’altra che documenta la costruzione delle strade ferrate e delle stazioni da parte delle Ferrovie Sarde Secondarie.
Vittorio Besso è il primo fotografo ad aprire uno studio a Biella nel 1859.
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1859 – 1895
Consistenza: 700 stampe originali
Schede biografiche collegate: Vittorio Besso
Nel fondo sono conservate le carte della famiglia Biancheri di Ventimiglia, attestata come una famiglia di primaria importanza della città. I documenti sono costituiti essenzialmente da carte personali e patrimoniali, inerenti sia all’attività di coltura degli agrumi e delle olive, sia al commercio di olio.
Sono conservate le carte appartenute a Giovanni Battista (1820-1906), a Emanuele detto Secondo (1831-1910) e a Giuseppe Biancheri (1821-1908), deputato e Presidente della Camera.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1740 – 1942
Consistenza: 1 mazzo, 5 scatole
nel fondo si conservano le carte di Delfina Sella, figlia di Maurizio e di Rosa Sella, e dei suoi discendenti, ordinate nelle seguenti serie di riferimento: Delfina Sella, Sofia Geniani in Ravelli, Ester Ravelli Bickley, Henry Rowlatt Bickley e Olga Bickley.
Delfina Sella (1817-1901) sposa Luigi Geniani (1805-1862), direttore delle meccaniche del Lanificio Maurizio Sella e dalla loro unione nasce Sofia (1843-1931). Sofia sposa Paolo Ravelli, originario di Vercelli, e dal loro matrimonio nasce Ester (1869-1954) che sposa l’ingegnere Henry Rowlatt Bickley (1865-1933), direttore dell’Officina del gas in Vercelli. Dalla loro unione nasce Olga (1896-1979) che diventa insegnante universitaria a Oxford. Nella serie Henry Rowlatt Bickley si segnalano le carte del suo lavoro come ingegnere presso le officine del gas in Genova Sanpierdarena, Volterra e altre città italiane.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1860 – 1976
Consistenza: 25 mazzo
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1850 circa – 1965
Consistenza: 1000 negativi e stampe originali
Nel fondo sono conservate le carte, tra cui varie pergamene dal secolo XIV, di questa antica famiglia anglo-normanna raccolte da J. Jasper Boswell, autore della History and Genealogical Tables of the Boswell’s edita a Londra nel 1906.
Il fondo comprende la serie Jasper John Boswell, la serie Gertrude Boswell con carte inerenti Gertrude, moglie di Gaudenzio Sella, la serie Jessie Boswell con carte relative a Jessie, sorella di Gertrude e pittrice che ha fatto parte del “Gruppo dei Sei Pittori di Torino”.
Nel fondo si segnalano varie immagini relative alla famiglia, sia in Inghilterra che in Italia; in particolare è importante la recente riproduzione fotografica dei quadri di Jessie.
Archivio documentario
Estremi cronologici: sec. XIV – 1956
Consistenza: 26 mazzi
Nel fondo è conservata la documentazione prodotta dall’azienda nel corso della sua attività; in particolare si tratta di documenti amministrativi e contabili, copialettere, oltre duecento pietre litografiche e materiale pubblicitario, raccolto nelle diverse serie di riferimento: Produzione: “Modellari” e listini, registri; Lavoranti; Contabilità: crediti, registri; Lettere ricevute; Copialettere; Marchi di fabbrica; Materiale pubblicitario: manifesti; Strumenti e oggetti di lavorazione e Libri e opuscoli.
La fabbrica nasce a Sagliano Micca nel 1862 e già negli anni Trenta esporta i suoi prodotti in America e in Africa. Nonostante il basso costo della manodopera e l’ottima qualità del prodotto, la fabbrica non riesce a sopravvivere alla crisi del settore e nel 1981 cessa la sua attività, cedendo il marchio al Cappellificio Cervo, tuttora in attività.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1882 – 1977
Consistenza: 42 mazzi
Il fondo, donato da Sergio Ferrarotti (1922-1998) nel 1990, conserva circa 300 immagini da lui realizzate e un interessante reportage su Parigi, città nella quale nel 1979 Ferrarotti soggiorna per parecchi mesi, al fine di portare a termine la sua indagine “futurista” sulla capitale francese.
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1939 – 1989
Consistenza: 300 stampe originali
Schede biografiche collegate: Sergio Ferrarotti
Nel fondo sono conservate le carte della famiglia Frola, conti di Montanaro, ordinate nelle seguenti serie di riferimento: Famiglia Frola, Secondo Frola, Giuseppe Frola, Francesco Frola.
Nella serie Secondo Frola si segnalano le carte relative all’attività professionale dell’avvocato torinese Secondo Frola e quelle relative alla sua attività politica.
Egli è dapprima consigliere del Mandamento di Montanaro-San Benigno Canavese-Volpiano, poi, dal 1882 al 1900, è deputato al Parlamento, quindi, dal 1900, è nominato senatore del Regno. Dal 1905 al 1909 è sindaco di Torino. Nel 1911 ricopre la carica di presidente dell’Esposizione Internazionale di Torino.
Il figlio Francesco, iscritto al Partito Socialista, nel primo dopoguerra è eletto deputato. Nel 1925, con l’instaurazione della dittatura fascista, emigra dall’Italia e soggiorna in diverse nazioni: Francia, Messico, Brasile e Argentina, dove svolge una forte azione di propaganda antifascista attraverso articoli e scritti, i cui manoscritti sono conservati in questa serie.
Di particolare interesse sono le carte di Giuseppe Frola. Sin dagli anni universitari fu attratto dalle ricerche storiche e si lega alle iniziative della Società Storica Subalpina. Si impegna direttamente nella valorizzazione del patrimonio artistico e archeologico. Fa parte del Comitato piemontese per l’Esposizione universale di Roma del 1911 e si segnala tra i più attivi organizzatori.
Archivio documentario
Estremi cronologici: XIX (con docc. dal sec. X – XX
Consistenza: 9 mazzi
Il fondo conserva circa 200 autocromie realizzate da Giuseppe Gallino (1879-1964) dopo il 1911, quando Auguste Lumière giunge a Torino per illustrare la nuova tecnica “Autochrome Lumière” brevettata nel 1903 e lanciata qualche anno dopo nel mercato dalla società Lumière.
Giuseppe Gallino è fotoamatore, alpinista pressoché sconosciuto alla stampa dell’epoca e cofondatore del CAI UGET di Torino.
Archivio fotografico
Estremi cronologici: prima metà del 1900
Consistenza: 1000 negativi originali
Schede biografiche collegate: Giuseppe Gallino
Nel fondo sono conservate le carte personali, i progetti e i documenti professionali degli architetti biellesi Silvio e Quinto Grupallo, padre e figlio, attivi a Biella tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo; di particolare interesse sono i fascicoli inerenti la loro attività di progettazione di opere di carattere pubblico e privato.
Nel fondo sono presenti anche alcune fotografie di immobili, volumi e periodici legati alla loro attività professionale.
Archivio documentario
Estremi cronologici: XIX – XX sec.
Consistenza: 2085 disegni, 120 scatole
Nell’archivio si conservano carte famigliari, lettere ricevute, copialettere, documentazione amministrativa, contabile e produttiva.
La fabbricazione dei manufatti tessili da parte della famiglia Negri risale al secolo XVII. Agli inizi dell’Ottocento, Giovanni Matteo Negri costituisce la ragione sociale che porta il suo nome. Nella prima metà dello stesso secolo la ditta produceva tappeti, ma nella seconda metà del secolo l’attività diviene prettamente laniera. Grazie ai guadagni accumulati, nel 1889 Eugenio Negri fu tra i primi a sottoscrivere l’Atto costitutivo della FIAT.
Archivio documentario
Estremi cronologici: XVII sec. – 1956
Consistenza: 558 copialettere, 264 disegni, 14 libri di fabbrica (contabilità, copialettere,…), 7 mazzi
Numerose sono le serie che costituiscono il fondo: Gio. Domenico Sella, dove sono conservate le carte più antiche della famiglia Sella a partire dal secolo XVII, Maurizio Sella, ditta Maurizio Sella a Mosso, Giuseppe Venanzio Sella, Carlo Sella, Inventari e bilanci, molti dei quali riportano annotazioni e appunti di pugno di Quintino Sella, Contabilità, Atti vari a Biella, Atti vari a Tollegno, Produzione, Personale di fabbrica, Opuscoli macchinari lanieri e offerte macchinari, Pratiche rilevanti, Campionari, Lettere ricevute dal 1763 al 1960, Copialettere, don Carlo Antonio Sella, don Pietro Antonio Sella.
Nelle carte del fondo si trova il sottofondo Idroelettrica Maurizio Sella, in cui sono conservate le carte dal 1934 al 1964 inerenti all’attività amministrativa e i progetti riguardanti gli impianti idroelettrici e la distribuzione dell’energia elettrica portata in Biella dalla centrale della Balma.
Il Lanificio Maurizio Sella sorge in Biella sulla riva sinistra del torrente Cervo. Nel 1835 Maurizio Sella, nativo di Valle Superiore di Mosso, acquista dalla Congregazione del Santuario di Oropa gli immobili esistenti in loco – un filatoio di seta con annesso lanificio e con albergo di virtù, costruito nel 1695, per dare lavoro alle ragazze disagiate – e con i relativi diritti di derivazione d’acqua dal torrente Cervo. L’obbiettivo di Maurizio Sella era quello di avere a disposizione, dopo l’arrivo dei macchinari della rivoluzione industriale, sia un immobile ove concentrare e organizzare la fabbricazione dei pannilana, sia di avere a disposizione la quantità d’acqua necessaria per far girare i primi filatoi “meccanici”. Egli sviluppa il progetto di impiantarvi un lanificio a ciclo completo, proseguito successivamente dai figli con l’acquisto della confinante cartiera ex Mondella.
Dopo la sua morte, la ditta passò ai quattro figli maschi Gaudenzio, Francesco, Giuseppe Venanzio e Quintino, consolidatasi poi nel 1860 con Giuseppe Venanzio e Quintino Sella e infine nei loro discendenti.
In particolare, Giuseppe Venanzio introduce le più moderne innovazioni nella lavorazione e nella tintura delle lane. Nel 1865 fa costruire a monte dei preesistenti edifici un immobile multipiano di tipo “manchesteriano” per impiantarvi i nuovi reparti di tessitura e in esso colloca i primi telai meccanici. Questi telai, a seguito degli scioperi del 1878 che hanno come epicentro il Lanificio Maurizio Sella e che si sono concluderanno con la sconfitta dei tessitori a mano, soppianteranno definitivamente quelli a mano.
In quegli anni la fabbrica dà lavoro a più di 400 operai. Dopo la morte di Giuseppe Venanzio Sella nel 1876, lo sviluppo dell’azienda prosegue sotto la direzione del figlio Carlo, ampliandosi anche sulla riva destra del torrente Cervo. Tra il 1867 e il 1869 il Lanificio acquista in Tollegno un mulino e una pesta di canapa con i relativi diritti d’acqua, e vi porta alcuni reparti produttivi, successivamente ingranditi e trasformati in una delle prime filature a pettine. Tali reparti, sempre a maggioranza di capitale della famiglia Sella ma con l’apporto di nuovi soci, diventano nel 1900 la S. A. Filatura di Tollegno.
Dai primi anni del 1900, nel passaggio dall’energia idraulica a quella elettrica, Carlo Sella decide di dotare il lanificio di propri impianti per la produzione dell’energia. Dopo la prima guerra mondiale, fa costruire la centrale idroelettrica alla Balma. Nel 1934 gli impianti vengono scorporati e viene costituita la Società Idroelettrica Maurizio Sella, la cui attività produttiva passa all’ENEL nel 1962, a seguito della nazionalizzazione del settore.
Nel 1928, dopo la divisione dei beni del Lanificio del 1909 tra i discendenti di Giuseppe Venanzio e di Quintino Sella, vengono acquistate e ripartite tra i fratelli e i cugini Sella le azioni della S.A.P.I.T. (Società Anonima Prodotti Industriali Tessili) per meglio gestire l’attività produttiva e commerciale del Lanificio. La produzione tessile viene tralasciata nei primi anni Sessanta e la Società viene trasformata nell’Immobiliare Maurizio Sella.
Nel 1988 il Ministero dichiara che il complesso di edifici del “Lanificio Maurizio Sella” è dichiarato dal Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali “di interesse particolarmente importante” ai sensi della Legge n. 1089 del 1°giugno 1939 circa la tutela delle cose di interesse artistico e storico.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1641 – 1964
Consistenza: 130 libri campionari, 1900 libri di fabbrica (contabilità, copialettere,…), 349 mappe, planimetrie e disegni, 2420 mazzi
Nel fondo è conservata la documentazione prodotta dall’azienda nel corso della sua attività.
Nel 1903 viene istituita la “Trabaldo, Lora & C.” da Giovanni Trabaldo Lena, Luigi Lora Marzè e Giovanni Loro Piana; nel corso degli anni l’azienda cambia varie volte la ragione sociale e nel 1956 diventa “Lanificio Trabaldo Giovanni Paletta”.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1893 – 1975
Consistenza: 4 mazzi
Nel fondo si conservano le diverse tipologie di documenti prodotti dall’azienda nel corso della sua attività a partire dalla sua fondazione nel 1923; in modo particolare si tratta di carte inerenti l’attività amministrativa, carte di carattere contabile e carteggi diversi.
L’azienda cessa la sua attività intorno agli anni Cinquanta.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1923 – 1964
Consistenza: 17 mazzi
Il fondo conserva le carte di famiglia appartenenti al bisnonno di Federico Maggia (1902-2002), Giovanni Battista, al nonno, Gaspare, al padre Salvatore, e agli zii. Il materiale, molto eterogeneo, è composto dai disegni architettonici acquistati dallo studio Beltramo (tra i quali alcuni di Juvarra, Guarini, Vittone e degli stessi Beltramo), dai disegni realizzati da Gaspare e dal padre Salvatore. Il nucleo maggiore è costituito dai lucidi e dalle pratiche professionali di Federico, progetti realizzati per privati, enti pubblici e industrie nel Biellese, in Italia e in alcuni paesi esteri (Messico, Brasile, Kenia, Israele). Nel fondo sono presenti anche carte private della famiglia. Nutrita e importante è l’emeroteca e la biblioteca del fondo, con riviste e libri specialistici.
Particolarmente ricca la serie fotografica, oltre 3.000 fototipi, tra negativi e positivi, suddivisibile in due nuclei cronologicamente distinti, il primo, dal 1912 al 1930, il secondo dal 1961 al 1985.
Archivio documentario
Estremi cronologici: fine 1700-1985
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1912 -1985
Schede biografiche collegate: Federico Maggia
Il fondo comprende le seguenti serie: Inventari di fabbrica; la serie Pratiche particolari, che comprende le carte famigliari e quelle societarie; Opuscoli macchinari e accessori tessili; Libri di fabbricacon brogliacci e giornali diversi; Filatura A. Cartotto & C. in cui sono ordinate le carte della società tra Aldo Cartotto e Francesco Maggia; Lettere e circolari.
Nel fondo sono conservate le carte inerenti l’amministrazione e la produzione del maglificio con sede in Pettinengo. Nel 1916 Francesco Maggia acquista la ditta “Pietro e F. llo Vigna” di Occhieppo Superiore, fondata nel 1870. Nel 1923 Francesco Maggia e il figlio Eusebio modificano la ragione sociale in “Francesco Maggia e Figlio” e costituiscono la società in accomandita “Maglificio di Occhieppo di Eusebio Maggia & C.” che si fonderà nel 1930 con il “Maglificio A. Boglietti” di Biella.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1859-1937
Consistenza: 132 copialettere, 54 mazzi, 30 registri
Il fondo, donato dal giornalista biellese Pietro Minoli (1926-1996), conserva le immagini di reportage fotografico e la raccolta completa degli articoli di cronaca da lui redatti per le varie testate locali e per il quotidiano “Corriere della Sera” di cui è corrispondente.
Oltre alle immagini il fondo conserva gli obbiettivi, le macchine fotografiche e l’ingranditore utilizzati da Pietro Minoli nel corso della sua attività.
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1958-1994
Consistenza: 500 negativi e stampe originali
Nel fondo sono conservate le carte personali e patrimoniali della famiglia Negrotto, suddivise nelle rispettive serie di riferimento: Paolo Negrotto; Michele Pericle; Beatrice Biancheri; Enzo Negrotto eMiscellanea. Nella serie Paolo Negrotto sono conservate le carte inerenti la carriera militare dello stesso.
Di interesse sono le carte della serie Michele Pericle Negrotto, figlio di Paolo. Fu tenente colonnello dell’esercito e nei primi anni del XX secolo, svolge un ruolo di rilievo in campo politico contribuendo alla diffusione delle idee nazionalistiche ed irredentistiche attraverso conferenze e scritti. Egli è inoltre una figura chiave nel ritorno a Biella dalla Crimea della salma di Alessandro La Marmora, fondatore del corpo dei bersaglieri.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1837-1962
Consistenza: 26 mazzi, 1 portfolio
Nel fondo sono conservate le carte relative all’attività professionale dell’architetto bergamasco Franco Nosengo, attivo a Biella e nel Biellese e più in generale in Piemonte, a partire dagli anni ’50 del Novecento.
Archivio documentario
Estremi cronologici: seconda metà del XX sec.
Consistenza: 9 scatole
Nel fondo sono conservate le carte dei discendenti della nobile famiglia Orengo della città di Ventimiglia, che sono ordinate nelle seguenti serie: Famiglia Orengo, Malvina Sella in Orengo, Paolo Orengo, Orazio Orengo e Beatrice Biancheri in Orengo.
Nella serie Famiglia Orengo troviamo le carte più antiche della famiglia.
Malvina Sella (1849-1935), figlia di Gaudenzio Sella e di Ottavia Sella, sposa il marchese Paolo Orengo; in questa serie sono ordinate le carte personali, patrimoniali e le lettere a lei indirizzate.
Paolo Orengo (1828-1921), ufficiale di marina, prende parte a tutte le campagne di guerra dal 1848 al 1866, nel 1885 raggiunge il grado di contrammiraglio e nel 1896 è nominato senatore.
Orazio Orengo (1873-1961), figlio di Paolo e di Malvina Sella, ingegnere civile, sposa Beatrice Biancheri, vedova Negrotto; in questa serie sono conservate le carte personali, le carte patrimoniali, tra le quali quelle inerenti la villa in frazione Latte di Ventimiglia e le lettere ricevute.
Beatrice Biancheri (1876-1965), figlia di Andrea Stefano e di Ida Sella, sposa in prime nozze Michele Pericle Negrotto e in seconde nozze Orazio Orengo. In questa serie sono conservate le carte personali e patrimoniali a partire dal secondo matrimonio.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1406-1955
Consistenza: 59 mazzi, 1 portfolio
Nel fondo sono conservati gli atti rogati dal notaio Antonio Strobino durante la sua attività a Mosso nel periodo dal 1558 al 1561.
Nel fondo sono presenti 39 volumi dal 1758 al 1760 con sentenze del Senato Pedemontano dal XVII alla metà del XVIII secolo. Si tratta della raccolta di sentenze compilata dall’avvocato Pietro Carlo Antonio Vincenzo Ormezzano Strobino di Mosso e trascritte dallo stesso; essa comprende anche sentenze a stampa.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1558-1760
Consistenza: 1 mazzo, 39 volumi
Nel fondo sono conservate le carte della famiglia Pozzo di Candelo che sono state ordinate nelle seguenti serie: Giuseppe Antonio Pozzo, Pietro Pozzo, Severino Pozzo e Massimino Pozzo.
Giuseppe Antonio Pozzo (1757-1840) è notaio a Candelo, segretario e vice giudice della giudicatura della stessa comunità; il figlio Pietro (1791-1878), anch’egli notaio dal 1831, è volontario nell’esercito napoleonico e ricopre diverse cariche pubbliche tra le quali quella di segretario della comunità di Candelo. Severino (1824-1882), terzogenito di Pietro, è nominato sacerdote nel 1850; nel campo della pubblica istruzione è ispettore scolastico del Biellese e, in qualità di storico locale, scrive numerosi libri.
Massimino (fine XIX), quartogenito di Pietro, si laurea in medicina ed esercita la professione di medico a Candelo.
Archivio documentario
Estremi cronologici: XVII – XX
Consistenza: 31 mazzi
Il fondo conserva un album con 250 immagini di fotografia pittorialista, oltre ad una quarantina di analogo soggetto sciolte e 150 riproduzioni moderne a contatto, realizzate dal fotografo torinese Guido Rey (1860-1935). Egli è considerato il più significativo rappresentante della fotografia pittorialista in Italia ma è molto conosciuto anche all’estero, specialmente a Londra dove le sue immagini sono ospitate nella rivista “The Studio” e a Parigi nella rivista “La Revue de photographie”.
Guido Rey è l’unico fotografo italiano che pubblica due delle sue immagini sulla prestigiosa rivista newyorkese “Camera Work” diretta da Alfred Stieglitz.
Nel fondo è conservato anche un fascicolo interamente illustrato con fotografie da lui realizzate e pubblicato quale supplemento alla rivista “L’illustrazione italiana” al fine di promuovere gli effetti e l’attività della Croce Rossa Italiana nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1885 – 1930
Consistenza: 450 stampe originali
Schede biografiche collegate: Guido Rey
Nel fondo sono conservate le carte raccolte dai ricercatori, coordinati dal professor Valerio Castronovo, nell’ambito del progetto “Biellesi nel mondo”, promosso da Banca Sella – Fondazione Sella. Il progetto ha portato alla ricostruzione della storia dell’emigrazione biellese nel mondo dai primi decenni dell’Ottocento alla prima metà del Novecento. Oltre al catalogo della mostra documentaria e iconografica “Sapere la Strada”, sono stati prodotti 10 volumi editi da Electa.
Nel fondo sono presenti i diversi documenti, talvolta non in originale, prodotti in occasione della ricerca, le fotografie e alcune testimonianze orali, in parte trascritte, salvate su audio cassette.
Archivio documentario
Estremi cronologici: XIX – XX
Consistenza: 25 scatole
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1880 – 1940
Consistenza: 6000 riproduzioni di stampe
Schede biografiche collegate: Cesare Sella
Nel fondo sono conservate le carte di Clementina Mosca Riatel (1835-1920), moglie di Giuseppe Venanzio Sella e figlia di Giovanni Battista e Marianna Rosazza Pistolet.
I documenti sono ordinati nelle seguenti serie di riferimento: Carte personali, Carte patrimoniali, Carteggio e Pratiche particolari.
Nella serie Carte personali si trovano le note e le ricevute relative all’amministrazione di casa e i documenti personali di Clementina.
Nella serie Carte patrimoniali sono conservati i conti della ditta “Maurizio Sella” dal 1876 al 1908.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1849 – 1920
Consistenza: 38 mazzi
Il fondo conserva le carte dell’imprenditore Antonio Sella (1853-1931) originario di Zumaglia e dei suoi discendenti, ordinate nelle seguenti serie: Carte di Sella Antonio, Carte di Sella Andrea di Antonio, Carte di Sella Alfonso di Antonio, Carte di Sella Francesco di Alfonso, Carte di Sella Domenico di Alfonso e Carte di Sella Piero di Alfonso.
Nella serie relativa a Sella Antonio sono presenti anche documenti diversi sullo Stabilimento idroterapico di Andorno e sull’Hotel du Cap d’Antibes, da lui gestiti e amministrati per molti anni.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1757 – 1980
Consistenza: 1 mazzo
Schede biografiche collegate: Antonio Sella
Nel fondo sono conservate le carte relative a Carlo Sella (1855-1936), figlio di Giuseppe Venanzio e Clementina Mosca Riatel. Le carte sono ordinate nelle seguenti serie di riferimento: Carte personali, Copialettere, Agricoltura, Carteggio, Affari e Pratiche rilevanti, Carte patrimoniali, Ditta Carlo Sella.
Nella serie Affari sono presenti i bilanci e gli inventari della ditta “Carlo Sella” dal 1921 al 1931, i quaderni di fabbrica di quest’ultima e quelli della “Maurizio Sella”, con dati inerenti la produzione e i bilanci.
A causa della morte improvvisa del padre, nel 1876 interrompe gli studi e si occupa della gestione del lanificio di cui è stato ininterrottamente direttore fino agli anni ’30 del secolo XX. Nei primi anni fu aiutato dallo zio Quintino Sella, che non mancò di avere su di lui, così come sugli altri figli di Giuseppe Venanzio, un notevole ascendente: con lui partecipa ad alcune salite in montagna e da lui viene consigliato in occasione degli scioperi dei tessitori del Lanificio nel 1878. Dal 1880 cura la costruzione dello stabilimento del Lanificio Maurizio Sella in Tollegno, impiantandovi nel 1898 una filatura a pettine che diviene autonoma nel 1900 sotto la ragione sociale “Società Anonima Filatura di Tollegno”, sempre con la famiglia Sella quale principale azionista. Nel 1886 fu cofondatore coi fratelli e i cugini della banca “Gaudenzio Sella & C.”. Fu presidente e poi consigliere della “Società Anonima Idroelettrica Italiana” con centrale nella Valtellina da cui trasse esempio e si rese promotore degli impianti delle centrali idroelettriche della Balma e di Tollegno.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1850 – 1934
Consistenza: 104 copialettere, 156 mazzi, 70 registri, 5 scatole
Schede biografiche collegate: Carlo Sella
Nel fondo sono conservate le carte relative ad alcuni componenti della famiglia Sella, collaterali e discendenti di Quintino: Clotilde Rey moglie di Quintino Sella, Alfonso, Alessandro e Corradino Sella di Quintino, Gino e Luigi Sella di Alessandro, Andrea Sella di Corradino, Maria Biancheri, moglie di Corradino Sella.
Di interesse sono le carte di Clotilde Rey, con lettere di Quintino alla moglie, e alcuni diari di Clotilde. Di altrettanto interesse sono le carte di Alfonso Sella che, dopo la laurea in Scienze matematiche fisiche naturali, dirige a Roma dal 1889, per delega, l’Istituto Fisico di quella università ove è professore. Pubblica varie memorie coi risultati dei suoi studi e ricerche. Nel 1902 scopre la radioattività nelle acque.
Importanti sono anche le carte di Corradino Sella, sindaco di Biella dal 1893 al 1899 e dal 1901 al 1919, deputato alla Camera dal 1890 al 1892 e dal 1897 al 1900 e presidente dell’Associazione dell’Industria Laniera Italiana dal 1897 al 1910. Oltre a varie carte inerenti il suo operato, sono da ricordare anche quelle relative ai festeggiamenti per il centenario della nascita di Quintino nel 1927.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1859 – 1932
Consistenza: 28 mazzi, 3 registri
Nel fondo sono conservate le carte di Erminio Sella (1865-1984), figlio di Giuseppe Venanzio e Clementina Mosca Riatel, ingegnere. Sono ordinate nelle seguenti serie di riferimento: Carte personali, Viaggi, Carte patrimoniali, Copialettere e Lettere ricevute.
Nella serie Carte patrimonali sono presenti i documenti relativi alla società “Sella & Mosca”, che venne da lui fondata nel 1899 insieme al cugino Edgardo Mosca, con la bonifica della località “I Piani” per la rimozione dei massi di arenaria, trachite e calcare.
La serie Viaggi comprende la documentazione relativa alle ascensioni e alle spedizioni di Erminio in Alaska, Caucaso, Sikkim, India, Giamaica e Trinidad.
Nel fondo sono presenti anche fotografie. In particolare relative ai viaggi che Erminio compie negli Stati Uniti nel 1898, in India nel 1899 e in Centro America, nelle zone di Trinidad eTobago, Panama, Colombia e Venezuela, nel 1902.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1874 – 1939
Consistenza: 63 mazzi, 3 scatole
Nel fondo sono conservate le carte di Francesco Sella (1819-1895) di Maurizio e di Rosa Sella e dei suoi discendenti. Nel fondo sono ordinati gli atti di acquisto di terreni in Cossato effettuati da Giovanni Domenico Sella, da Maurizio Sella, da don Carlo Antonio Sella e da don Pietro Antonio Sella. Vi sono anche carte più antiche relative ai mulini e alla roggia Molinaria di Cossato. Vi sono inoltre documenti inerenti il figlio Maurizio, industriale e podestà del comune di Cossato.
Egli collabora con il padre nella gestione del lanificio di Biella, alla morte di questi, assume la direzione delle lavorazioni. Nel 1854 lascia il lanificio e in cambio della propria quota tiene i beni agricoli in Cossato ove si stabilisce e si dedica all’agricoltura. Nel 1867 acquista a Cossato una fucina con relativa derivazione d’acqua e vi impianta, in seguito col figlio Maurizio, il cotonificio meccanico “Francesco Sella”.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1762 (con docc. dal 1416) – 1930
Consistenza: 15 mazzi
Nel fondo sono conservate le carte di Gaudenzio Sella (1860-1934) di Giuseppe Venanzio e Clementina Mosca Riatel. Le principali serie in cui si divide il fondo sono: Carte Personali, Carte Familiari, Alpinismo, Carte Patrimoniali, Agricoltura, Lettere ricevute, Copialettere, Società ed enti di cui era amministratore o consulente.
Dopo la laurea in ingegneria civile a Torino, chiamato a Roma dallo zio Quintino, segue un corso di matematica pura. Negli anni della sua giovinezza, seguendo l’esempio di Quintino Sella, si appassiona alla escursioni alpinistiche ed è con i fratelli ed i cugini tra i pionieri dell’alpinismo invernale in Italia. Nel 1892/93 organizza e dirige personalmente sul posto per il Club Alpino Italiano, la costruzione della Capanna Osservatorio “Regina Margherita” sulla punta Gnifetti del Monte Rosa. Nel 1886, con il concorso dei fratelli e dei cugini, fonda la banca “Gaudenzio Sella & C.” che dirigerà fino alla sua morte. Propugna ed è il principale artefice della fondazione della S.A. “Filatura di Tollegno”. Si occupa della gestione dei terreni agricoli posseduti in comune coi fratelli nel Biellese, in particolare di quelli in Lessona, Villa del Bosco e Roasio in cui sviluppa e migliora la produzione vinicola.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1861 – 1934
Consistenza: 150 mazzi
Nel fondo sono conservati carteggi e copialettere relativi alla famiglia e all’azienda, atti di lite concernenti i diritti d’acqua delle terre acquisite, carte relative agli acquisti, alle vendite, carte inerenti l’attività agricola ed imprenditoriale della famiglia Sella di Vinzaglio e carte contabili. Sono presenti anche disegni e planimetrie di terreni e di immobili, con disegni di macchinari.
Il fondo comprende le seguenti serie: Proprietà del tenimento ante fam. Sella ove sono ordinate le carte pervenute alla famiglia Sella nel 1826, anno in cui è stato acquistato il tenimento di Vinzaglio; Carteggio e Copialettere; Atti di lite; Beni patrimoniali in cui sono le carte relative agli acquisti, alle vendite dei beni di famiglia; Produzione: coltivazioni e allevamenti; Contabilità. In ultimo la serie Carte Pozzi conserva i dcoumenti che sono confuiti con quelle della famiglia Sella di Vinzaglio in quanto Ugo Sella sposa Giuseppina Pozzi.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1825 (con docc.dal 1609) – 1943
Consistenza: 60 mazzi, 2 portfolio
Nel fondo sono conservate circa 50 fotografie realizzate da Giuseppe Venanzio Sella (1823-1876).
Si tratta principalmente di ritratti e di immagini di palazzi storici, monumenti e stabilimenti industriali, ambientati non solo nel Biellese, ma anche a Torino, a Racconigi e a Parigi.
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1849 – 1870
Consistenza: 50 negativi e stampe originali
Schede biografiche collegate: Giuseppe Venanzio Sella
Nel fondo sono conservate le carte del terzo ramo della famiglia Sella con particolare riferimento al “Lanificio Giovanni Giacomo Sella” poi “Giovanni Giacomo e dal 1837 Fratelli Sella” ed infine “Fratelli Sella”. Le principali serie in cui è diviso sono: Carte ascendenti e collaterali Gregorio Sella; Carte battitore – Lanificio – Ragioni di negozio; Carte della comunità delle Valli di Mosso; carte discendenti ed eredi Gregorio Sella; Carte famiglia Bertolazzo e Bella-Fabar; Carte gestioni immobiliari; Carte gestioni patrimoniali; Carte Gregorio Sella; Carte Gregorio Sella – vertenza “legittima”; Carte legali-giudiziarie (atti di causa, etc..); Carte Pietro Sella; Carte ramo II famiglia Sella; Carte ramo III famiglia Sella. Di particolare interesse sono le carte relative a Pietro Sella e alla sistemazione della nuova fabbrica (ex cartiera Serramoglia in Crocemosso) ove nel 1817 sono posizionate le mule-jenny della Rivoluzione industriale portate dal Belgio. Sono conservati documenti amministrativi, contabili, inventari di fabbrica, contratti di capi-operai del lanificio, carte relative ai precedenti passaggi di proprietà della cartiera Serramoglia.
Di rilevante interesse la serie relativa a Gregorio Sella (1815-1862). Dal 1832 dirige il reparto di tintoria dell’azienda paterna di cui diviene unico proprietario. La ditta, tra le maggiori del Biellese, sotto la sua direzione conosce un ulteriore periodo di grande sviluppo. Gregorio Sella si dedica allo studio della chimica tintorica, dell’ economia politica e dell’ agronomia: numerosi furono i suoi scritti. Fu attivo anche dal punto di vista sociale e politico; si adoperò a favore della Società per l’avanzamento delle Arti, Mestieri e dell’Agricoltura di Biella e provincia di cui fu consigliere e poi vicepresidente. Fu deputato alla Camera per il Collegio di Bioglio nel 1849 e nel 1853 ma si dimise nel 1854 per poi essere rieletto nel 1860. Da parlamentare portò avanti le sue idee contro la politica economica del liberismo.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1668 – 1910
Consistenza:46 mappe, planimetrie e disegni, 150 mazzi, 36 registri
Nel fondo sono conservate le carte di Massimo Sella (1886-1959), figlio di Carlo e Clara Pozzo. Le carte sono ordinate nelle rispettive serie di riferimento: Carte personali, Carteggio, Carte patrimoniali, Istituto di Biologia Marina a Rovigno d’Istria, Studi scientifici, Diplomi e Miscellanea.
La documentazione più rilevante fa riferimento soprattutto all’attività scientifica di Massimo Sella. Nel fondo sono presenti anche un centinaio di immagini, sempre di argomento scientifico, utilizzate a corredo delle sue pubblicazioni.
Dopo la sua laurea in Scienze naturale all’Università di Roma segue il corso di Oceanografia alla Scuola di Bergen. Allievo e poi assistente di Anatomia comparata del professor Grassi, scopritore del ciclo della trasmissione della malaria. Si dedica poi all’ittiologia e alla talassografia. Svolge importanti ricerche sul tonno e sulla pesca delle spugne. partecipa alla lotta antimalarica della campagna romana poi è direttore della divisione malarica della Lega delle società della Croce Rossa con sede in Parigi. Sempre a tale scopo, nel 1921 introduce dagli USA la gambusia, pesce larvifago che fu poi portato in Italia e specialmente nella regione carsica. Fu libero docente di Anatomia comparata presso l’Università di Roma, poi direttore per parte italiana dell’Istituto italo-germanico di Biologia marina di Rovigno d’Istria dal 1925, ove si dedica a vari studi, anche di botanica, micologia e sui fiumi carsici.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1886 – 1959
Consistenza: 41 mazzi
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1910 – 1930
Consistenza: 100 negativi originali
Nel fondo sono conservate le carte di Pietro Sella (1882-1971), figlio di Alessandro e di Giannina Giacomelli. Laureatosi in Giurisprudenza, si dedica alla paleografia presso la Biblioteca Vaticana e dirige con Emilio Anderloni l’opera “Corpus Statutorum Italicorum“.
Sono presenti le carte personali di Pietro Sella, la sua corrispondenza in merito all’opera sopra citata e la documentazione relativa agli studi e all’attività scientifica da lui promossa.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1884 – 1972
Consistenza: 3 mazzi
Nel fondo sono conservate le carte relative alla poliedrica figura di Quintino Sella (1827-1884) che fu statista, scienziato e promotore culturale. La documentazione è divisa in varie serie: la serie Attività Scientifica, nella quale sono conservati i suoi studi di mineralogia e di cristallografia e paleografia; la serie Politica, Lettere ricevute, Carteggio riservato Ministero Finanze 1864/1865, Carteggio riservato Ministero Finanze 1869/1873, Commissario del Re a Udine nel 1866. Nella serie Accademia dei Lincei, istituzine culturale di cui è Presidente dal 1874 fino alla morte, ci sono carte che fanno riferimento alla sua attività di promotore culturale. In questa serie, tra i diversi documenti, sono ordinate cronologicamente ed alfabeticamente numerose lettere di scienziati e di soci dell’Accademia.
Nella serie Originaria sono conservate inoltre varie pergamene dal 1228 al 1566 – raccolte da Quintino Sella, o a lui donate da studiosi per depositarle presso il costituendo Archivio Storico del Biellese, progetto che venne interrotto dalla sua morte – diplomi e onorificenze a lui conferite.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1839 – 1884
Consistenza: 206 mazzi
Schede biografiche collegate: Quintino Sella
Nel fondo sono ordinate le carte del ramo di Benedetto Sella, quelle di Padre Gioachino Sella, del medico Alessandro Sella e dei discendenti.
Sono presenti documenti e mappe che riguardano le proprietà agricole e l’attività vitivinicola in Castellego, con i diplomi conseguiti in varie mostre agricole.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1744 – 1935
Consistenza: 8 mappe, planimetrie e disegni, 4 mazzi
Nel fondo sono conservate le carte del medico Bartolomeo Sella (1776-1861), figlio di Giovanni Antonio e di Anna Maria Giletti. La documentazione è di carattere prettamente clinico e medico, con una cospicua corrispondenza, tra cui alcune lettere dello scienziato Amedeo Avogadro di Quaregna.
Di interesse sono inoltre le carte del fratello, il senatore Giovanni Battista Sella (1788-1878), fondatore del lanificio detto “la macchina nuova”. Egli amplia il campo delle esperienze industriali con l’allevamento selezionato di pecore merinos, e mostra una notevole apertura politico-sociale: è tra i promotori della Società per l’avanzamento delle arti dei mestieri e dell’agricoltura di Biella, fonda l’asilo infantile e la scuola femminile della Sella di Mosso. Nel 1848 viene eletto al Parlamento Subalpino. E dal 1853 diviene senatore. Importanti sono anche i manoscritti di Silvio Sella che compose il primo albero genealogico della famiglia.
Si tratta di una figura singolare: avviato dal padre alla carriera ecclesiastica diventa baccelliere in Teologia. In seguito, all’insaputa della famiglia, si reca a Pavia per laurearsi in Medicina. Con l’arrivo delle truppe napoleoniche è presidente dell’Assemblea del cantone di Mosso dal 1807 al 1811 e oltre. Più tardi, dopo la Restaurazione, ha inizio la sua attività di medico benefattore che lo vede recarsi nelle valli di Mosso e di Coggiola a portare cure e medicine. Con testamento segreto lascia il suo patrimonio agli abitanti del mandamento di Mosso perché il reddito vegfa destinato alla distribuzione gratuita dei medicinali ai poveri e agli operai e ai piccoli proprietari in tempo di crisi e carestia.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1680 – 1909
Consistenza: 53 mazzi
Nel fondo sono conservate le carte e l’opera fotografica di Vittorio Sella (1859-1943). Il fondo è strutturato nelle seguenti serie: Alpinismo, che documenta le sue spedizioni e contiene la corrispondenza con i diversi alpinisti e Club Alpini; la serie Carte Patrimoniali è inerente sia all’attività agricola – in particolare alla coltivazione della vite nella zona del Bramaterra e all’azienda vinicola “Sella & Mosca” fondata in Sardegna nel 1902 con il fratello Erminio e il cugino Edgardo Mosca – sia agli affari della Banca “Gaudenzio Sella & C” di cui fu cofondatore; la serie Diplomi, onoreficenze e riconoscimenti, relativa ai diversi riconoscimenti ricevuti dal 1883 al 1937; la serie Fotografica, che contiene l’elenco cronologico dei cataloghi a stampa delle sue fotografie dal 1881 al 1909 e altre carte inerenti alla sua attività di fotografo. Nella serie Particolare è invece conservata la corrispondenza dal 1890 al 1933 con Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, e quella con la moglie Linda Mosca Riatel; vi sono inoltre le serie Carteggio, Carte personali, Copialettere, Varie.
Egli trae dagli studi del padre Giuseppe Venanzio la passione per la fotografia e dallo zio Quintino l’amore per le escursioni montane. Nell’alpinismo invernale, dapprima coi fratelli e i cugini, poi da solo, compie rimarchevoli salite, le cui relazioni sono pubblicate sui Bollettini del Club Alpino Italiano. Apre l’esplorazione alpinistica italiana del Caucaso con tre successive spedizioni (1889, 1890, 1896) e ne riporta abbondante documentazione fotografica. E’ compagno di Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, nelle sue principali spedizioni alpinistiche: Monte Sant’Elia in Alaska (1897), Ruwenzori in Africa (1906), Karakorum nell’Himalaya (1909) dopo aver partecipato nel 1899 con il fratello Erminio ad una spedizione capeggiata da Douglas Freshfield nella stessa regione.
Con il patrimonio documentario, nel fondo è conservato il corpus fotografico di Vittorio Sella. Esso è composto da 10.000 negativi e circa 12.000 stampe – oltre alle immagini relative alle campagne fotografiche realizzate da altri fotografi a lui legati da rapporti di amicizia e con i quali scambia reciprocamente la produzione fotografica – e comprende alcune serie. Tra le foto scattate da altri fotografi ricordiamo quelle di: Umberto Balestrieri, che documenta il viaggio di ricognizione in Karakorum nel 1928 e la spedizione del 1929 guidata da Aimone di Savoia, duca di Spoleto; Jules Beck, relative al viaggio di ricognizione dell’Etna e alle Alpi; Elizabeth Burnaby Main Le Brun che documentano le valli montane della Svizzera, in particolare quelle dell’Alta Engadina; Concorso internazionale di fotografia alpina invernale, organizzato a Biella dal Touring Club Italiano e dalla sezione di Biella del C.A.I. che conserva il materiale inviato dai partecipanti (tra cui Arlaud, Allegra, Franco Bogge, Luigi Borsetti, Capitani, Cibrario, De Cessole, Adolfo Hess e molti altri). La serie Mör Von Déchy invece è inerente ai viaggi in Bosnia – Erzegovina e nei Carpazi; la serie Emilio Gallo documenta le Alpi; la serie Mario Piacenza è relativa alla prima ascensione del Cervino per la cresta Furggen, al viaggio in Persia nel 1910 e alla prima ascensione di un 7.000, il Nun Kun nel 1913; la serie Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi documenta i viaggi esplorativi del Polo Nord nel 1899 e nel 1900 e quello in Somalia (Uebi – Scebeli) nel 1928-1929; in ultimo la serie Cesare Sella di Vittorio documenta scene e ambienti della I guerra mondiale lungo il fronte friulano.
Archivio documentario
Estremi cronologici: 1882 – 1953
Consistenza: 77 mazzi, 10 scatole
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1860 – 1960
Consistenza:31200 negativi e stampe originali
Schede biografiche collegate: Vittorio Sella
Il fondo conserva le lastre dello Studio Fotografico Rossetti, attivo in Biella dal 1881 al 1983 e con una succursale anche a Vallemosso, aperta solo nei giorni festivi, dal 1887 – anno in cui lo studio viene premiato all’Esposizione Internazionale di Firenze – al 1955.
Lo studio nasce su iniziativa di Simone Rossetti, poi l’attività viene proseguita dai figli Oreste e Alfredo fino al 1968. Lo studio continua la sua attività fino agli inizi degli anni Ottanta grazie a Rosalba, figlia di Alfredo.
Essendo un laboratorio professionale, lo studio lavora esclusivamente su committenza, ma non si limita solo al genere ritrattistico: attraverso le sue immagini arriva a testimoniare la storia di un secolo di vita cittadina e del Biellese.
Oltre ai negativi, alle lastre e alle pellicole di vario formato, sono presenti anche i registri di laboratorio sui quali vengono riportati i nomi dei committenti e la data di esecuzione di ogni ripresa.
Il fondo conserva inoltre buona parte delle apparecchiature fotografiche utilizzate dallo Studio nel corso degli anni.
Archivio fotografico
Estremi cronologici: 1881 – 1980
Consistenza: 450000 negativi originali