L’altra macchina. Un industriale biellese e l’affermazione della fotografia in Italia

Promossa da Fondazione Sella nell’ambito di un articolato progetto di valorizzazione del proprio archivio storico dal titolo Da Archivio a risorsa comune, finanziato da Compagnia di San Paolo (principale sostenitore) e da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, la mostra L’altra macchina: un industriale biellese e l’affermazione della fotografia in Italia – a cura di Pierangelo Cavanna, storico della fotografia – è stata inaugurata il 10 ottobre 2019 presso gli spazi espositivi della Fondazione Sella a Biella e rimarrà aperta al pubblico fino al 2 febbraio 2020; per i gruppi e le scolaresche è visitabile su appuntamento fino al 28 febbraio.

Nel secolo dell’industrializzazione, la nascita e il progressivo consolidarsi della pratica fotografica costituiscono elementi centrali del più ampio processo di modernizzazione che ha segnato l’Europa e l’Italia nel corso del XIX secolo, trovando nel Biellese una delle più significative aree di sviluppo. Giuseppe Venanzio Sella – fratello di Quintino e padre di Vittorio, che seguì le sue orme – fu tra i maggiori protagonisti di quella stagione in cui la fotografia incominciò a diffondersi, forte delle competenze tecniche e chimiche che determinarono il successo della sua impresa. Nato a Sella di Mosso nel 1823, Sella fu industriale di respiro europeo, colto e aperto all’innovazione, fotografo e divulgatore della nuova tecnologia dell’immagine, al centro di una fitta rete di relazioni e conoscenze in ambito internazionale – Londra, Parigi e le nostre maggiori città. Fu autore del Plico del fotografo, il primo completo trattato della disciplina pubblicato in Italia (1856) e a breve tradotto in francese nell’Enciclopedia Roret.

La mostra illustra l’opera che l’imprenditore dedicò alla fotografia e il contesto socio-culturale dell’affermazione della fotografia in Italia. Si articola in un percorso narrativo che culmina nella presentazione di una preziosa selezione di originali fotografici tra i quali alcuni dei primi dagherrotipi di ritratto e di veduta, tre calotipi di W.H.F. Talbot – padre inglese della fotografia – e il corpus completo della produzione fotografica di G.V. Sella: dai ritratti di famiglia alle vedute torinesi e biellesi.

La sede espositiva si trova all’interno dell’antico Lanificio Maurizio Sella – complesso architettonico, oggi del gruppo Sella, che ospita da secoli attività produttive – le cui immagini scattate da Sella saranno in mostra a suggello del legame tra sviluppo industriale e nascita della fotografia.

La mostra è aperta sabato e domenica (10-19), martedì e giovedì (13-15) o in altri giorni su appuntamento.

Ingresso: 7 euro, salvo riduzioni.

Per informazioni: 015 2522445 fondazionesella@fondazionesella.org